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PARCO AGRICOLO MULTIFUNZIONALE


CucinArti. Il menu di Sant’Oronzo 

15/9/2016

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La chiesa di S. Solomo a Botrugno diventa fucina di odori e sapori per Res.ort, la scuola di cucina “rurale” del Parco Paduli .

A fine agosto la pomposa festa in onore di Sant’Oronzo ha colorato a festa la piazza e le stradine di Botrugno, e tra festose marce di banda e luminose “parazioni” artistiche, nelle case si respirava l’aria di festa anche sulle tavole imbandite, in un tripudio di colori e profumi.   
 
A distanza di qualche giorno, sabato 17 settembre, per la terza edizione di CucinArti, l’associazione Leb di Botrugno, all’interno del Laboratorio Urbano delle Terre di Mezzo “Abitare i Paduli”, punta la sua attenzione sui piatti tipici della festa botrugnese (riconosciuti dalla Denominazione Comunale De.Co.) che trovano un’interpretazione inedita nell’ambito del progetto Res-ort (La scuola di cucina del Parco Paduli che valorizza le sue piante spontanee e gli ortaggi frutto di buone pratiche agricole), progetto finanziato all’interno del programma “Mettici le Mani” di Bollenti Spiriti - Regione Puglia.
 
La chiesa di San Solomo (S.P. Botrugno - Sanarica) a Botrugno diventa fucina di sapori e odori, “luogo risorto” dove la ricchezza della biodiversità e degli ortaggi del Parco dei Paduli incontra le ricette della “scapece”, del tortino di melanzane e del gallo ripieno, piatti della festa interpretati dallo chef salentino Tommaso Manni che dialoga con le cuoche-custodi Patrizia Gorgoni e Maria Caputo durante un workshop gratuito, riservato a 15 partecipanti.
  
“Non c’è cucina senza orto”, afferma lo chef contadino Pietro Zito.
Partendo da questa suggestione, Res-ort vuole rispondere al crescente interesse verso il cibo sostenibile e locale, con il progetto di una scuola di cucina "rurale", capace di raccontare la stagionalità e la provenienza dei prodotti della terra, e le storie dei contadini che li raccolgono.
Il territorio del Parco svela così le sue risorse e la sua identità, in un processo che stimola agricoltura sostenibile e di qualità, insieme all’idea di una ruralità legata a cultura e creatività.

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