Questo documento, sottoscritto insieme alle amministrazioni comunali e alle associazioni dell'Unione dei Comuni delle Terre di Mezzo, è una co-progettazione dal basso, un contributo al futuro ammodernamento della Ss 275.
Affinché il progetto sia l'occasione per avere un'infrastruttura integrata al paesaggio, aderente alle esigenze degli abitanti e capace di stimolare stili di vita sostenibili. Premessa. Con questo documento intendiamo esprimere le nostre osservazioni e istanze riguardo al futuro della SS 275. Crediamo sia importante che le istituzioni interessate da questa opera infrastrutturale debbano tenere in serio conto i valori non negoziabili del nostro paesaggio e del nostro territorio. Pur consapevoli della necessità di un ammodernamento della SS 275 (per il tratto di attraversamento del Parco - da Maglie a Surano -) crediamo siano indispensabili cautele e interventi in materia di valorizzazione e tutela dei paesaggi, mobilità sostenibile e degli ecosistemi esistenti. Una strada non è solo lo spazio che connette due luoghi, è essa stessa parte di quel paesaggio. Un suo ammodernamento deve costituire un occasione da non sprecare, strumentale alla valorizzazione del territorio e deve essere funzionale non solo allo spostamento dei veicoli, ma alla qualificazione e riconoscimento dei paesaggi attraversati. In seguito all'incontro del 25/05/2017, tenutosi presso la sede dell'Assessorato ai Trasporti della Regione Puglia in via Gentile n°52 a Bari, in cui il Presidente dell'Unione delle Terre di Mezzo Massimo Martella osservava e chiedeva: "che lungo l'asse della s.s. 275 che intercetta il Parco Agricolo siano considerate tutte le attenzioni e azioni utili a un sistema di connessione ecologica e della mobilità lenta (Parco - centri urbani) e siano attivate tutte le azioni di mitigazione dei detrattori di paesaggio nel rispetto di quanto prescritto dal PPTR. Inoltre, nella stessa qualità, si dichiara disponibile a fornire un supporto per l'attività progettuale. Chiede di conoscere i volumi potenziali di traffico e le opere a verde necessarie per compensare le immissioni provenienti dalle auto. Propone di inserire un profilo paesaggistico nella progettazione in corso.", le comunit à del Parco hanno attivato un processo partecipativo finalizzato a predisporre gli strumenti utili alla progettazione della futura S.S.275 mediante la redazione e l'adozione del Piano della Mobilità Ciclabile. Alla luce delle nuove norme riferite alla pianificazione della mobilità sostenibile e dei nuovi obbiettivi Europei, Nazionali e Regionali i Comuni dell'Unione delle Terre di Mezzo (Botrugno, Giuggianello, Nociglia, Sanarica, San Cassiano, Supersano e Surano) hanno deciso di adeguare il Programma Integrato di Rigenerazione Territoriale (quale strumento sovraordinato di pianificazione in tema di mobilità ciclabile e ciclopedonale) agli strumenti di pianificazione della mobilità delle aree urbane; agli strumenti di programmazione in materia di Trasporti con particolare riferimento al Piano Regionale dei Trasporti, al suo piano attuativo quinquennale, al Piano Triennale dei servizi, nonché agli strumenti di programmazione territoriale e in particolare allo "scenario strategico" del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), al progetto territoriale "il sistema infrastrutturale per la mobilità dolce", alla Legge Regionale N.1/2013 in coerenza con gli obbiettivi di miglioramento della qualità dell'aria ai sensi della Direttiva 2008/50/CE Partendo dallo scenario delle istanze scaturite dai laboratori di partecipazione e dai programmi e interventi pubblici in materia di mobilità sostenibile è emersa la necessità di adeguare il progetto della SS 275 alle attuali e future programmazioni che interessano il territorio del Parco dei Paduli. Dal 2003, le amministrazioni comunali e le associazione del territorio hanno dimostrato di saper "insieme" attivare politiche di valorizzazione del paesaggio, attivando nuove attrattività e funzionalità riconosciute a livello nazionale e internazionale. (nel 2014-2015 il Parco Agricolo dei Paduli è stato candidato dal MIBACT a rappresentare l'Italia al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa, è uno dei "progetto sperimentali" del Piano Paesaggistico della Regione Puglia, nel 2016 è stato selezionato tra i 20 progetti presenti alla Biennale Internazionale di Architettura di Venezia, Padiglione Italia "Taking Care - progettare per il bene comune", e dal 2015 è inserito nell'elenco delle buone pratiche agricole dell'Ispra - banca dati - GELSO GEstione Locale per la SOstenibilità ambientale). Crediamo che l'ammodernamento della S.S. 275 possa essere una importante occasione di sviluppo e innovazione "sostenibile" del territorio non solo salentino, ma regionale e nazionale, un modello esportabile, se e solo se le istanze del territorio, i suoi investimenti e le programmazioni future saranno accolte e condivise dalle amministrazioni regionali e nazionali responsabili delle scelte strategiche in materia di infrastrutturazione (Regione, Provincia, ANAS ecc..). Da qui è nata l'esigenza per le comunit à del Parco di avviare una pianificazione partecipata che integri in un unico strumento "PMC" la programmazione trasportistica regionale con le programmazioni urbane locali in materia di mobilità sostenibile, tenendo in seria considerazione i valori non negoziabili espressi dai suoi abitanti, dalle sue associazioni, dagli imprenditori, dagli esperti e dalle Amministrazioni Comunali in termini di valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche e produttive. Il progetto del piano della mobilità ciclabile nasce dall'esigenza di connettere e mettere a sistema le risorse paesistico- ambientali, storico culturali del Parco, e gli attrattori collettivi quali istituti scolastici, servizi socio-sanitari e/o di pubblico interesse, distretti industriali e commerciali. Il piano della mobilità ridisegna una nuova geografica fruitiva a partire delle varie centralità del territorio del Parco e dal futuro ammodernamento della SS 275, ponendo particolare attenzione a quei centri urbani che per concentrazione di servizi utili al cittadino e perché nodi intermodali, costituiscono dei veri e propri poli attrattori per i territori del Parco come il Comune di Maglie e Poggiardo. Il PMC interviene sulla maglia ciclabile esistente (oggi frammentata) ridisegnandola all'interno di un reticolo unitario e continuo, collegando le centralità, i nodi attrattori della mobilità collettiva del territorio ( aree di alta affluenza come scuole, centri sportivi, strade commerciali, chiese, cimiteri, musei e parchi) con i nodi di scambio intermodale del trasporto pubblico e con la rete ciclabile regionale. Il PMC individua le infrastrutture ciclabili e ciclopedonali secondo una logica integrata e coerente con gli obbiettivi di sostenibilità ambientale, secondo una gerarchia fatta di un corridoio ciclabile primario lungo la SS275, di una rete di corridoi ciclabili secondari di connessione tra i comuni e la velostazione di Sanarica e uno narrativo del Parco. All'idea di una fruizione ciclistica prevalentemente legata ad un uso ricreativo e turistico del territorio è accostata un'idea funzionale: la pista ciclabile come infrastruttura che consente di raggiungere un centro vicino, la stazione ferroviaria, le fermate degli autobus, le attrezzature scolastiche, il luogo del lavoro e tutti gli attrattori della mobilità collettiva (le centralità). Non esiste un opposizione ai due modelli, narrativo e funzionale, ma una continuità. Il Piano rappresenta l'espressione di un territorio che da più di 10 anni investe sulla valorizzazione del paesaggio agricolo, sulla innovazione, sulle produzioni biologiche, su un turismo responsabile, su un economia circolare di sviluppo sostenibile. Fermo restando l‘impossibilità ad oggi di esprimersi sul progetto di ammodernamento della SS 275, che non conosciamo e che non ci è mai stato sottoposto, le Associazioni di concerto con le Amministrazioni Comunali del territorio, sottoscrittori di questo documento, intendono esprimere alcune considerazioni/proposte che a nostro avviso non potranno essere ignorate nel corso dell'incontro tecnico previsto con le amministrazioni ed enti interessati al progetto fissato per il 22 Novembre 2017:
Si tratta di un sistema lineare che integra i collegamenti ciclopedonali della scala locale al sistema portante del trasporto pubblico (velostazione - stazione di Maglie), ai percorsi ciclopedonali regionali, a quello dei corridoi secondari e degli itinerari narrativi del Parco, fino ai collegamenti marittimi (Otranto). Pista ciclabile e/o ciclopedonale come da art. 3, comma 1, punto 39, del codice della strada, o art.li 140 e 146 del regolamento del codice della strada.(art. 7 L.R. n.1/2013). Obbiettivo è trasformare la SS275 da strada di cesura tra i centri urbani e il Parco a luogo delle connessioni e delle relazioni.
salentino ma essa stessa attrattiva, legando la progettazione dei ponti ciclopedonali a un concorso internazionale di architettura finalizzato alla valorizzazione del paesaggio del parco della futura green-way.
valore dei paesaggi attraversati, garantire un ombreggiamento lungo la pista ciclabila e mitigare i detrattori del paesaggi che in questi ultimi 20 anni si sono attestati lungo la statale (capannoni, ecc..) enfatizzando gli elementi resistenti del paesaggio. 3. preservare e aumentare i corridoi ecologici di attraversamento faunistico lungo la SS275 l'obbiettivo è garantire la connessione ecologica tra i territori ma anche aumentare la sicurezza stradale. L'ammodernamento della SS 275 tra Maglie e Leuca è un occasione importante per rinnovare il ruolo che una strada può assumere nella costruzione e valorizzazione dei paesaggi, non un detrattore del paesaggio, ma una strutturazione verde e un land mark, capace non solo di connettere i luoghi ma anche di valorizzare un territorio. Ci piacerebbe che la futura SS275 rappresenti un modello intelligente, sostenibile e inclusivo di cui andare fieri. Infine, auspicandoci che La Regione Puglia, nella persona dell'Assessore ai Trasporti e vice Presidente, e ANAS si faccia promotrice di un vero processo partecipativo che porti a definire e condividere i dettagli di un tracciato utile allo sviluppo dei territori, alleghiamo il PMC redatto e adottato dalle Comunità del Parco Paduli. Il Parco dei Paduli. Il Parco Paduli è situato al centro della penisola salentina, si estende per 5500 ha prevalentemente coltivati a olivo, e comprende i comuni dell'Unione delle terre di mezzo (San Cassiano, Botrugno, Giuggianello, Nociglia, Sanarica, Supersano e Surano in provincia di Lecce). Conosciuto sin dal XVII secolo per la produzione di olio lampante, combustibile quotato alla Borsa di Londra ed utilizzato per l'illuminazione pubblica delle capitali europee, questo territorio, rappresenta, per la sua storia, per la posizione geografica, e per il valore paesaggistico, un terreno ideale per la sperimentazione di nuove forme di cura che ne impediscano il degrado, ed attivino modelli di produzione compatibili con le sue peculiarità. Dal 2003 è stato avviato un lungo processo di condivisione, maturato all'interno di un laboratorio di partecipazione coordinato dal LUA, che ha coinvolto le istituzioni locali, le associazioni, gli abitanti ed un altissimo numero di esperti da tutta Italia intorno a un'idea di parco agricolo, in cui sperimentare nuove forme di neoruralitá, ridisegnando l'economia, la storia, l'agricoltura e l'accoglienza, ponendo al centro di ogni riflessione il "paesaggio rurale" nella sua duale accezione: quella produttiva e quella contemplativa. Un'idea nata dal basso, che ha accresciuto la consapevolezza del valore paesaggistico nei suoi abitanti, ha orientato le strategie di sviluppo urbano nei Comuni che lo circondano attraverso la redazione di un Programma Integrato di Rigenerazione Territoriale, ha indotto le fasce più giovani a praticare inedite attività di gestione di un bene agricolo attraverso il Laboratorio Urbano delle Terre di Mezzo "Abitare i Paduli" e infine ha contribuito come "progetto sperimentale" alla redazione del nuovo Piano Paesaggistico della Regione Puglia. Candidato dal Ministero dei Beni Culturali a rappresentare l'Italia al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2014-2015. Nel 2016 è stato selezionato tra i 20 progetti presenti alla biennale internazionale di architettura di Venezia, Padiglione Italia "Taking Care - progettare per il bene comune", ed è inserito nell'elenco delle buone pratiche agricole dell'Ispra (banca dati GELSO GEstione Locale per la SOstenibilità ambientale).
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Candidato Italiano al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2014-2015
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Novembre 2017
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