Vinicio Capossela ha scelto di incontrare i suoi lettori nell'atmosfera rurale e fiabesca dei Paduli, per presentare il suo nuovo scritto, “Il paese dei coppoloni”, edito da Feltrinelli. I Paduli sono il primo parco agricolo multifunzionale del Salento, dove tra gli ulivi secolari e le opere di land art, si sperimentano nuove pratiche agricole e di accoglienza. All'incontro, promosso da Antonio De Marco, che si terrà domenica 17 maggio, alle ore 18, nell'uliveto comunale di San Cassiano (Le), sarà presente anche Eugenio Imbriani docente di Antropologia Culturale dell'Università del Salento. Il libro Tutto era materia. Lo spirito scappava. “Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori. Luoghi e personaggi suonano, con i loro “stortinomi”, immobili e mitici, immersi in un paesaggio umano e geografico che mescola il noto e l’ignoto. Scatozza “domatore di camion”, Mandarino “pascitore di uomini”, la Totara, Cazzariegghio, Pacchi Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall’abbaiare dei cani. E poi ci sono la musica e i musicanti. La musica da sposalizio, da canto a sonetto, la musica per uccidere il porco, la musica da ballo per cadere “sponzati come baccalà”, la musica da serenata, il lamento funebre, la musica rurale, da resa dei conti. Vinicio Capossela ha scritto un’opera memorabile in cui la realtà è visibile solo dietro il velo deformante di un senso grandioso, epico, dell’umana esistenza, di un passato che torna a popolare di misteri e splendori l’opacità del nostro caos.
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Candidato Italiano al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2014-2015
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Novembre 2017
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