04 - 08 luglio 2016 Abitare i Paduli è un progetto che immagina una fruizione sostenibile e multifunzionale del Parco Paduli. In questi anni, grazie alle attività dei 5 Laboratori (Mobilità Lenta, Agricoltura e Ambiente, Gusto, Ospitalità Diffusa e Percorsi e Beni Culturali), sono nati progetti che hanno creato nuovi modi di “fruire” e “immaginare”il territorio. Tra questi, Creature dei Paduli (2014) attraverso un gioco di narrazione cooperativo, ha stimolato 25 bambini a costruire fiabe e ad individuare buone pratiche di tutela dell’ambiente, diventando così protagonisti e custodi del Parco. “Creature per la Conservazione” (2016) condotti da LUA, Abitare i Paduli e Laboratorio Urbano Giovanile (LUG), con alcune classi delle scuole primarie degli Istituti Comprensivi di Ruffano, Montesano, Supersano e Specchia, è stata occasione per ampliare l’immaginario fantastico del Parco. Da queste due esperienze, l’Associazione Abitare i Paduli e il LUA con il patrocinio dell'Unione delle Terre di Mezzo, propongono un’esperienza estiva a bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni per far conoscere ed arricchire l’immaginario fantastico del Parco Paduli. Passeggiate su percorsi guidati, merende a km 0, laboratori esperienziali, creativi e sensoriali offriranno ai bambini l’opportunità di conoscere luoghi, buone pratiche agricole, flora e fauna tipiche del Parco, luogo dove sperimentare, scoprire ed apprendere attraverso il gioco. Per osservare con tutti i sensi la natura reale del parco e immaginare creature fantastiche che andranno a popolare, invece, la sua natura straordinaria. L’Uliveto pubblico è lo scenario perfetto che sintetizza la natura multifunzionale del Parco. I giochi proposti veicolano contenuti educativi e le attività saranno spunto per riflessioni sulle pratiche agricole, e per immaginare creature fantastiche, pensate dai bambini, che diventeranno protagoniste di racconti inediti ampliando le nature gemelle del Parco, quella reale e quella straordinaria. INFO 3775341053 [email protected] www.creaturedeipaduli.it www.abitareipaduli.com Centro Servizi Parco Paduli - Lab Mobilità e Territorio via Della Vittoria n°151, San Cassiano (Le). Scarica il modulo d'iscrizione da QUI
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Essenze, miti e leggende nel Parco delle Stelle
In questi giorni, nel Parco, è apparsa una nuova segnaletica, non convenzionale. Partendo dai centri storici dei borghi e lungo le strade rurali, frapposti tra i sipali, in prossimità dei beni agricoli, vicino ai crocicchi, o nei dintorni delle “Porte del Parco”, è possibile osservare una nuova segnaletica fatta di: “alberi”, dispositivi verticali leggeri utili all’orientamento e da “infocircle”, dispositivi in pietra, di forma circolare, installati a terra, pensati per informare e orientare il visitatore, quest’ultimi, sono connessi mediante un qr-code ad una App “VISITPADULI” (prossimamente attiva), in grado di “aumentare”, “interconnettere” e “approfondire” le informazioni sui luoghi. Oltre 300 beni (tra botanici, architettonici, geologici e antropologici) raccontano attraverso gli “infocircle” un paesaggio fatto di ulivi secolari, attraversato da canali e da una fitta rete di sentieri, distinto da una ricca biodiversità, punteggiato di masserie, pajare, motte, casini di caccia, cripte, chiese rupestri, trappeti, vore (inghiottitoi naturali d’acqua) dolmen, menhir, boschi, laghi temporanei e stagni e animato da fiere, mercati, riti ancestrali e feste campestri… Si tratta delle ultime fasi di completamento di un progetto complesso, nato in seno a un programma di interventi di rigenerazione urbana e territoriale legato alla fruizione lenta del paesaggio, alla “cura” e “valorizzazione” del patrimonio agricolo. Il tema della mobilità lenta e il recupero della fitta rete di strade rurali che interconnettono i 10 borghi attraverso il Parco è stata l’occasione per ritessere e fortificare il legame tra le comunità e il Territorio, migliorare la conoscenza dei beni culturali e ambientali, incrementare il loro radicamento anche rinnovandone l’uso, mettendo in rete i beni, la loro identità, il loro rapporto con i cittadini, in una prospettiva di sviluppo sostenibile. La conoscenza e la cura sono le basi su cui si fonda il progetto. Svelare la complessità di un paesaggio e raccontarlo significa conoscerlo. Conoscerlo significa creare una consapevolezza del suo valore, significa proteggerlo e creare la condizioni affinché la conoscenza sia il presupposto per il suo sviluppo e la sua innovazione. Il progetto di ricerca e comunicazione sui beni del paesaggio dei Paduli è il risultato di un lungo processo di ascolto e sistematizzazione di dati, che ha visto coinvolte le dieci comunità del Parco, le associazioni, gli esperti, gli studi professionali, le imprese intorno a una nuova idea di segnaletica, non convenzionale, rispettosa dell’ambiente, una segnaletica che è una mimèsi, che dialoga col paesaggio, orienta e conduce il fruitore, senza necessariamente imporre un percorso prestabilito. Una segnaletica pensata esclusivamente per una mobilità lenta, a piedi o in bicicletta. Le strade di campagna e i centri urbani diventano il luogo dove si svelano, raccontano, valorizzano, tutelano, e si rendono accessibili tutti i beni sia materiali e immateriali che compongono il complesso paesaggio dei Paduli, un vero e proprio museo all’aperto ” e “aperto” alle comunità di visitatori. Progetto: Metamor Architetti Associati Finanziamento: P.O. F.E.S.R. 2007-2013. Asse 7.2. Az. 7.2.1. Piani Integrati di Sviluppo Territoriale (L.r. n.21/2008) – Unione Europea - Regione Puglia, Assessorato Assetto del Territorio. Comuni: San Cassiano, Botrugno, Surano, Nociglia, Giuggianello, Supersano, Sanarica, Muro Leccese, Scorrano e Maglie Collaborazioni: Amministrazioni Comunali del Parco, Ass. LUA Laboratorio Urbano Aperto, Laboratorio Urbano “Bollenti Spiriti” Abitare i Paduli, Arch. Romina Caroppo (alla direzione lavori), Dott. Giovanni Giangreco e la Dott.ssa Rita Accogli (Senior per il coordinamento, la ricerca e la documentazione sui beni del Parco), Dott.ssa Simona De Mitri, Dott.ssa Anna Presicce, Dott. Giorgio Ruggeri, Dott. Andrea Seviroli (Junior per la ricerca e documentazione sui beni del Parco), Ass. Astrofili Salentini (per la Piazza delle Stelle), VHS Francesco Buccarelli e Alberto Caroppo (video e foto), Agenzia di Comunicazione Marconi (grafiche), LUA Comunica e Matteo Greco (grafiche e App), Nuova Marmo Arredo. Le Ditte: Anacleto Longo S.r.l, (lavori edili), Gruppo Bentivenga Fias (per la realizzazione degli alberi segnaletici), Hullabaloo s.r.l (Agenzia di Comunicazione). Lunedì 25 aprile, Abitare i Paduli, in collaborazione con LUA, Unione dei Comuni delle Terre di Mezzo, SalentoBiciTour, associazione Rosedei20 e Gruppo Astrofili Salentini organizza la seconda edizione della manifestazione Paduli, terra di ulivi e libertà.
Festa che celebra la multifunzionalità agricola e pone al centro dell'attenzione il tema del valore ambientale, della resistenza e della condivisione. A partire dalle 9.30 del mattino, fino a sera, l'uliveto pubblico di San Cassiano (località Le Rene) ospita una festa campestre, tra degustazioni, escursioni, allestimenti, osservazioni astronomiche e musica di qualità grazie all'entusiasmo con cui numerosi musicisti hanno risposto alla chiamata del Parco, decidendo di esibirsi liberamente sul palco. Programma della giornata Dalla mattina La lotta di Torchiarolo. Autore Gianni Golia Tra i rami dell’uliveto pubblico, il racconto per immagini della rivolta dei contadini di Torchiarolo per contrastare l’eradicazione degli ulivi nel nord del Salento. ore 9.30 Alla scoperta del Parco in collaborazione con Salento Bici Tour. In bicicletta nel Parco. Si pedala tra i vicoli dei centri storici e le sinuose vie dei Paduli. Immersi in una natura variegata, si scoprono i suoi luoghi suggestivi, dai boschi di querce a quelli degli ulivi secolari, avvolti da un paesaggio rurale ancora autentico. Raduno ore 9.30 presso il Laboratorio Mobilità e Territorio, via Della Vittoria n 151, San Cassiano. (Coordinate google maps. 40.054175, 18.328504). Percorso facile. Il percorso inizia e si conclude al Lab Mobilità. Lunghezza percorso 17 km circa. Durata escursione 3 ore circa. Possibilità di affitto bici. Per info costi e prenotazioni: Nunzia: 329/5896245, Mattia: 340/5868242. ore 11 Laboratorio di aquiloni In collaborazione con l'associazione di aquilonisti Rosedei20. In compagnia degli associati di Rosedei20 nasce un laboratorio per giocare con bacchette, nastrini e carta colorata e scoprire il senso di libertà di un aquilone spinto dal vento. ore 13 Laboratorio del Gusto Alla scoperta del ricettario a base di erbe spontanee e braceria a km zero. Il Laboratorio del Gusto di Abitare i Paduli ricerca tra i sapori stagionali del posto, facendo attenzione alla freschezza dei prodotti. Tra vino e birre artigianali, verdure in tempura, insalate di cereali e legumi, carni locali e formaggi, racconta i Paduli anche attraverso il palato. ore 15 Musica Grazie alla direzione artistica di Enza Pagliara Sul palco si alternano gli artisti che anche quest'anno contribuiscono liberamente a dare vita all’evento. È un incontro di musiche e parole, una contaminazione di suoni che accompagna la luce del tramonto mentre si staglia tra le fronde degli ulivi. Enza Pagliara, Carolina Bubbico, Dj War, Cristiana Verardo, Dionisia Cassiano, Coro dei Paduli, Coro de la Regina Paza, Mina Monteduro, Contadine e trattoristi di Torchiarolo, Sorelle Gaballo, Raffaella Aprile, Giorgia Santoro, Roberta Mazzotta, Daniele Vitali, Massimo Donno, Rachele Andrioli, Maurizio Pellizzari, Ninfa Giannuzzi, Roberto Esposito, Reconnè Dada, Stefano Scuro, Marta De Giuseppe, Fabrizio Palombella, Cristoforo Micheli, Maristella Martella & C, Lilli Roberto e Andrea Doremi, Mario Grassi, Roberto Gagliardi, Carlo "Canaglia" De Pascali e Moana Casciaro, Marco Bardoscia, Uccio Aloisi Gruppu, Vanessa Sotgiu, Mauro Marino, Franco Tommasi, P40, Emanuela Gabrieli, Alessandro Schito Scarpina, Andrea Luperto, Carla Petrachi, Antonio Amato, Antonio Marra, Sophia Decò. ore 20 Osservazioni astronomiche In collaborazione con Gruppo Astrofili Salentini Ai telescopi si presenta il gigante gassoso Giove, circondato dalla affetto dei satelliti "medicei" Io, Europa, Ganimede e Callisto. La serata astronomica culminerà dopo le 23,00 col sorgere di Nostra Sorella Luna in fase "gibbosa calante" nella costellazione dello Scorpione accompagnata dal Pianeta rosso Marte e dall'affascinante Saturno, il Signore degli Anelli. Grazie ad un puntatore laser raggio verde (uso astronomico) i presenti saranno accompagnati, fra mito e poesia, intorno alle stelle delle costellazioni boreali primaverili alla ricerca della stella maestra, con uno sguardo alle costellazioni invernali che scivoleranno via verso ovest. Con un esplicito riferimento al celebre film di Ken Loach, “Terra e libertà”, l’evento nasce da una necessaria riflessione sul difficile contesto del territorio salentino, dove la bellezza del paesaggio e l'economia del mondo rurale - su cui i Paduli basano la propria filosofia - sono minacciate dallo spettro del disseccamento rapido degli ulivi. In questo quadro caotico e in costante evoluzione, un ritorno alla terra consapevole e ragionato diventa una piena forma di resistenza, che trova il suo simbolo nell’uliveto pubblico, luogo emblematico per le attività che animano il Parco Agricolo dei Paduli, tra alberi di ulivo riconvertiti ad agricoltura sostenibile di qualità, una casetta rurale recuperata con i principi della bioedilizia ed esperimenti di land art. Info: Parco Paduli 377/5341053. Anche quest’anno la campagna olearia è stata un’esperienza esaltante. Da quando abbiamo iniziato questa avventura, quattro anni fa, il momento della raccolta ha sempre portato con sé emozioni forti, con lo stress del lavoro fisico combattuto dalla goliardia del gruppo, tra pranzi consumati all’ombra di alberi generosi e il ritmo del lavoro scandito dalla luce del sole. Dopo un mesetto di lavoro, le lunghe attese di fronte al piccolo frantoio e il tempo passato per far decantare l’olio per il filtraggio, aspettavamo con grande curiosità le analisi chimico- fisiche, che ci sono state recapitate alla vigilia di Natale. È stato un gran bel regalo, che ci conferma quello che, in fondo, intuivamo già. Ci conferma l’altissima qualità dell’olio Terre dei Paduli che anche quest’anno merita, a buon diritto, l’appellativo di superpolifenolico. Questo significa che il suo non è solamente un alto valore sociale, perché prodotto dal recupero di oliveti in stato di abbandono, frutto di un ragionamento sulla funzione economica del micro-fondo agricolo e esempio di un ritorno all’agricoltura ragionato e consapevole. Non solo ha un alto valore ambientale, perché la sua produzione è rispettosa degli alberi e dell’ecosistema, che si arricchisce della biodiversità nei campi e che tiene conto della salute del suolo. L’extravergine “Terre dei Paduli” ha anche un valore qualitativo, perché il periodo di raccolta, le attenzioni avute durante la produzione, la molitura a freddo entro le dodici ore, l’assenza di acqua aggiunta nella pasta ci hanno consegnato un prodotto eccezionale, certificato anche quest’anno dall’istituto Chemiservice di Monopoli. Quattro anni di Lampa ci hanno portato a studiare tanto, sperimentando su noi stessi, cercando di imparare quanto sia importante il come si facciano le cose. Già dall’inizio, confrontandoci con l’oleologo Luigi Caricato, parlavamo della necessità di riformulare la comunicazione sull’olio (così come è stato per il vino), entrando nel merito della questione. Si ragionava su quanto fosse riduttivo basarsi solo sulle percentuali di acido oleico, tralasciando altri elementi, altri valori. Abbiamo poi continuato con questo approccio, lavorando quasi quotidianamente con l’ecologo Luigi Toma, che porta avanti un modello sostenibile, per cui la qualità dell’oliva è il risultato di un benessere globale delle piante nell’ambiente circostante. Abbiamo raccolto per un mese, imparando a usare gli abbacchiatori e a spostare le reti, toccando le olive invaiate e turgide poco prima che sprigionassero i loro profumi nella gramola, in attesa delle prime gocce di olio. Adesso raccontiamo quanto sia buono, prodotto con il sorriso sotto il sole tiepido di novembre e siamo ben felici di farlo degustare, con il suo sapore intenso e la sua carica di polifenoli. Foto: VHS (Alberto Caroppo - Francesco Buccarelli) È stata una settimana intensa. Un workshop come pochi.
Venticinque persone hanno trasformato un uliveto in un luogo del fare e dello scambio, condividendo storie, pratiche ed esperienze diverse. Al lavoro come seduti a tavola, al fresco di un ulivo piuttosto che stesi su uno scoglio di Castro per un bagno serale. Nidificare i Paduli si è concluso, e quest’anno è stata la terza edizione, con i numerosi progetti in mostra al Palazzo Ducale di San Cassiano che hanno dimostrato come un uliveto possa essere visto in tanti e tanti modi. Le Nziddhe e l’Osservatorio dei Sogni arricchiscono l’Oliveto Pubblico del Parco, che sempre di più sta diventando una vera e propria Galleria, in cui l’opera d’arte è la natura. È solo questione di abituare lo sguardo. Abbiamo lavorato per farlo, aiutati anche dalla luce soffusa delle lampade ad olio e da quella ancora viva della luna calante che penetrava tra i rami, dalle melodie sognanti del quartetto d’archi e dai ritmi energici dei dj set che ci hanno fatto ballare tra gli ulivi. Un grazie immenso a chiunque abbia collaborato. Sono stati dei giorni splendidi, grazie a tutti voi.
Ai gruppi vincitori del concorso: Pietro Oronzo Di Chito e Fabrizia Parisi, Andrea Foglio Para, Eleonora Molaro e Giorgio Mariotto Al prezioso gruppo dei partecipanti al workshop: Giorgia Prontera, Chiara Simeoni, Silvia Sparro, Ivan Schito, Antonio Ruggeri, Domenico Carlucci, Andrea Seviroli, Valeria Cazzetta, Sara Mancinelli, Ruggero Asnago, Elena Campa, Alessandro Zito, Antonio Latela, Valentina Totaro Ai saperi esperti dei: maestri di pietra Vito Rosafio e Antonio, dei raccoglitori di polloni e succhioni Gianni Mariano suo fratello e figlio, del nostro biologo Luigi Toma, del maestro intrecciatore Uccio Mariano, del raccoglitore di arundo donax Pasquale Carlucci. Un grazie al nostro amico e grafico: Andrea Pati. Un grazie particolare ai supertutor: Arch. Giovanni Maini e Arch. Gigi Lo Sciale , Davide Cassese e la supervisor Arch. Laura Basco. Un grazie ai luoghi: l'Uliveto dei Paduli, il Mare di Castro. Infine grazie a tutti, grazie ai ragazzi di Abitare i Paduli di tutto, a Fondazione con il Sud, Regione Puglia e ai Comuni Unione delle Terre di Mezzo per averci sostenuto. LUA - Laboratorio Urbano Aperto Nidi in Festa! - Quartetto d'archi e dj set per la serata conclusiva di Nidificare i Paduli2/8/2015 Una festa di inaugurazione dei nuovi “rifugi d’artista” conclude la terza edizione di “Nidificare i Paduli”, il workshop di autocostruzione sull’abitare sostenibile in natura.
L’oliveto pubblico sarà trasformato in un albergo temporaneo e biodegradabile, luogo contemplativo attraverso cui guardare, in modo inedito, l’ambiente rurale. Frutto di una settimana intensa di workshop, “Nziddha” e “L’osservatorio dei sogni” si aggiungono ai già esistenti rifugi del Parco Paduli. Il primo è una goccia sospesa tra le fronde, che accoglie il visitatore tra corde, canne e rami intrecciati; il secondo, un rifugio di pietre a secco e rami, orienta lo sguardo a nord ovest, aspettando il passaggio di Vega, la stella più luminosa dell'estate. Aprirà la serata, il quartetto d’archi Dissonanze - composto dai violini di Roberta Mazzotta e Valentina Marra, la viola di Armando Ciardo e il violoncello di Gabriele Musìo – ci guiderà in un viaggio musicale che spazia da Mozart a Piazzolla, Gardel e Morricone.. A seguire, i dj set di Joao Capoca, Stefano Scuro e Errico "Ruspa" Carcagni concluderanno la serata, accompagnando il bosco verso la consueta quiete notturna. Nel corso della serata sarà possibile degustare l’olio extra-vergine “Terre dei Paduli”, frutto del lavoro di ricerca e di recupero degli oliveti abbandonati che da tre anni viene portato avanti dal Laboratorio attraverso la raccolta collettiva delle olive. Nidificare i Paduli è un progetto a cura di LUA (Laboratorio Urbano Aperto), in collaborazione con Abitare i Paduli, Unione delle Terre di Mezzo, Comune di San Cassiano e Regione Puglia. Il progetto fa parte di GAP, il territorio come galleria d'arte partecipata, finanziato da Fondazione con il Sud, bando progetti speciali e innovativi 2010 e con il cofinanziamento della Regione Puglia, Area Politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti. L’inizio della festa è programmato per le 20.00 e si concluderà attendendo le prime luci dell’alba. L’oliveto pubblico è raggiungibile alle seguenti coordinate: 40.047407, 18.307529 (Google Maps: Parco Paduli, Oliveto comunale) Da Lecce: percorrendo la SS 275 in direzione S.Maria di Leuca e svoltare a Botrugno, seguire le indicazione per tenuta Tresca. Info: 377 / 5341053 //// www.abitareipaduli.com Ci avviamo alla conclusione del workshop, e i rifugi sono quasi del tutto pronti.
Mentre si rifinisce l’Osservatorio dei Sogni, si completa anche la seconda Nziddha e si comincia a riallestire il LOVO, che avevamo smontato nel periodo invernale. Saranno sei i rifugi d’artista che si incontreranno passeggiando tra gli alberi dell’Oliveto Pubblico. Intanto ci prepariamo per la festa di inaugurazione di domani. Gli amici del Blue Beat di Lecce, questa mattina alle otto, ci hanno consegnato le birre artigianali firmate B94 ed è un viavai continuo. A partire dalle 20 infatti, le melodie del quartetto d’archi DISSONANZE accompagneranno il tramonto, prima dei dj set di Joao Capoca e di Stefano Scuro ed Errico “Ruspa” Carcagni, attendendo le prime luci dell’alba, stesi nei rifugi contemplando il cielo stellato con la luce della luna ancora piena. Continua il workshop nell’Oliveto Pubblico. Dopo due giorni di ulteriore lavoro, i rifugi cominciano a materializzarsi.
Gianni Mariano ci ha consegnato un carico di lunghi succhioni di ulivo, che sono stati assemblati insieme ai fasci di Arundo donax per dare forma alla sezione superiore dell’Osservatorio dei sogni. Nel frattempo Uccio Mariano ha continuato a insegnare le tecniche tradizionali dell’intreccio. Si è quindi terminata la prima Nziddha, che adesso pende dal grande ramo a cui è stata appesa, e si è iniziato a realizzare la seconda, posizionata sotto un albero a pochi metri di distanza. Durante la pausa, i partecipanti al workshop, seduti lungo la tavolata che si distribuisce di fronte la caseddha, si sono ristorati grazie alle ricette proposte dal Laboratorio del Gusto, tra involtini di melanzane e peperoni, parmigiane di zucchine o polpette di ceci, con le incursioni pomeridiane di Rocco, che ci ha rifocillato con coppe di frutta fresca. Le prime due giornate del workshop di autocostruzione dei nidi vincitori del concorso Nidificare i Paduli.
Il primo gruppo di "Nziddha", insieme ad Antonio "Uccio" Mariano (custode dell'antica tecnica dell'intreccio di canne) passeggia tra gli ulivi cercando l'albero giusto, quello dalla struttura capace di ospitare il rifugio. Il luogo più bello dove stare sospesi a mezz'aria fra terra e chioma. Inizia da qui la costruzione in polloni di ulivo, corde e arundo donax. Mentre la "goccia" ed i suoi intrecci di corde e succhioni vengono testati ad un grosso ramo, il secondo gruppo inizia i lavori de "L'osservatorio dei sogni": prima, viene tracciata a terra un ellisse, da li si parte con la costruzione del muretto a secco, la futura base del rifugio. La realizzazione avviene con l'aiuto di due mastri della pietra, Vito e Antonio. E' un momento importante, in cui tecniche antiche trovano nuove applicazioni, un momento di scambio e di formazione. In due giorni il muretto è ultimato. Inizia la realizzazione della parte tronco-conica, un cannocchiale, orientato a nord ovest, per osservare Vega nelle notti d'estate... Domenica 26 luglio i vincitori del bando 2015 incontrano, nel pomeriggio nella corte del Palazzo Ducale di San Cassiano, il gruppo di organizzatori, i tutor e il team di lavoro che li affiancherà nella settimana in cui i loro nidi verranno realizzati. Dopo una riunione sulle modalità organizzative dei due cantieri ci si reca all'uliveto Pubblico di San Cassiano per un sopralluogo.
La prima questione da risolvere è l'ubicazione dei due rifugi, uno da costruire e poi appendere ad un ramo, l'altro a stretto contatto col terreno ma da orientare in modo da contemplare il cielo stellato di notte. Per tracciare la giusta direzione de'"L'osservatorio dei sogni" ci è venuto a trovare Fernando De Ronzo, esperto astrofilo dei G.A.S., Gruppo Astrofili Salentini. Il workshop entrerà nel vivo domani... Sono stati pubblicati i vincitori del concorso "Nidificare i Paduli", che ha visto la partecipazione di 27 progetti totali per la realizzazione di rifugi biodegradabili pensati per il Parco dei Paduli e per il suo albergo biodegradabile diffuso.
Primo in graduatoria e vincitore del premio in denaro di 7000 euro, messo in palio per la qualità del progetto e come compenso per la sua realizzazione, è il progetto “Nziddha”, a cura del raggruppamento formato dai progettisti Pietro Oronzo Di Chito e Fabrizia Parisi. “Nziddha” è stato scelto per la sua capacità di “interpretare poeticamente l’idea del rifugio attraverso una soluzione tecnica innovativa che propone la levitazione da terra e l’esperienza della leggerezza”, si legge nelle motivazioni della giuria. “I due moduli sospesi attraverso la metafora della goccia dell’olio d’oliva collegano l’idea dell’abitare nel bosco con la sua vocazione produttiva”. La giuria ha inoltre riconosciuto due menzioni di merito: la prima al progetto “Osservatorio dei sogni”, del raggruppamento formato da Andrea Foglio Para, Eleonora Molaro, Marco Inversini, Giorgio Mariotto. Vista la qualità e varietà della proposta del secondo classificato l’ente gestore Lua manifesta la volonta di realizzare comunque l’opera. La seconda menzione è invece andata al progetto “Cocoon” del raggruppamento formato da Stefano Tornieri, Massimo Triches, Dario Attico. La giuria della terza edizione del concorso “Nidificare i Paduli - III edition 2015” è composta da: Rainer Toshikazu Winter, direttore del Laboratorio ECOFORM (scuola di formazione in autocostruzione e architettura sostenibile) - Mariavaleria Mininni, paesaggista e docente di Urban and Landscape Planning - Giuseppe Nicola Pacella, presidente della Commissione Paesaggio dell’Unione delle Terre di Mezzo - Gabriele Petracca, sindaco del Comune di San Cassiano (capo fila dei comuni facenti parte del Parco) e Presidente del Gal “Terre d’Otranto” - Gaetano Fornarelli, architetto e membro dell'associaizone LUA (Laboratorio Urbano Aperto). Nidificare i Paduli è un progetto a cura di LUA (Laboratorio Urbano Aperto), in collaborazione con Unione delle Terre di Mezzo, Comune di San Cassiano e Regione Puglia. Il progetto fa parte di Gap, il territorio come galleria d'arte partecipata, finanziato da Fondazione con il Sud, bando progetti speciali e innovativi 2010 e con il cofinanziamento della Regione Puglia, Area Politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti. La premiazione dei vincitori e la mostra di tutti i lavori pervenuti nella terza edizione del premio avrà luogo presso l'Oliveto comunale di San Cassiano il 27 luglio 2015 alle ore 19.30 Nello stesso giorno avrà inizio il workshop di autocostruzione, gratuito e aperto a tutti, che vedrà la realizzazione dei progetti al fianco dei vincitori. Sul sito www.parcopaduli.it, al link http://goo.gl/C0w0ko , sono pubblicate le risposte di chiarimento circa le domande rivolte allo staff sulla nuova edizione di Nidificare i Paduli, con scadenza il 23 giugno 2015.
Il concorso è finalizzato alla selezione di un progetto e alla realizzazione di un quarto prototipo di rifugio temporaneo a basso costo in cui sperimentare linguaggi innovativi, ricercare i concetti di essenzialità, di contestualizzazione nell'ambiente agricolo dei Paduli, di utilizzo delle risorse esistenti. Vinicio Capossela ha scelto di incontrare i suoi lettori nell'atmosfera rurale e fiabesca dei Paduli, per presentare il suo nuovo scritto, “Il paese dei coppoloni”, edito da Feltrinelli. I Paduli sono il primo parco agricolo multifunzionale del Salento, dove tra gli ulivi secolari e le opere di land art, si sperimentano nuove pratiche agricole e di accoglienza. All'incontro, promosso da Antonio De Marco, che si terrà domenica 17 maggio, alle ore 18, nell'uliveto comunale di San Cassiano (Le), sarà presente anche Eugenio Imbriani docente di Antropologia Culturale dell'Università del Salento. Il libro Tutto era materia. Lo spirito scappava. “Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori. Luoghi e personaggi suonano, con i loro “stortinomi”, immobili e mitici, immersi in un paesaggio umano e geografico che mescola il noto e l’ignoto. Scatozza “domatore di camion”, Mandarino “pascitore di uomini”, la Totara, Cazzariegghio, Pacchi Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall’abbaiare dei cani. E poi ci sono la musica e i musicanti. La musica da sposalizio, da canto a sonetto, la musica per uccidere il porco, la musica da ballo per cadere “sponzati come baccalà”, la musica da serenata, il lamento funebre, la musica rurale, da resa dei conti. Vinicio Capossela ha scritto un’opera memorabile in cui la realtà è visibile solo dietro il velo deformante di un senso grandioso, epico, dell’umana esistenza, di un passato che torna a popolare di misteri e splendori l’opacità del nostro caos. È online il nuovo bando di Nidificare i Paduli, il concorso di idee per la progettazione e autocostruzione di un nuovo rifugio per il futuro Albergo Biodegradabile e Temporaneo dei Paduli.
Giunto alla terza edizione, il concorso è finalizzato alla selezione di un progetto e alla realizzazione di un rifugio temporaneo a basso costo in cui sperimentare linguaggi innovativi, ricercare i concetti di essenzialità, di contestualizzazione nell'ambiente agricolo dei Paduli, di utilizzo delle risorse esistenti (paglia, canne – arundo donax, terra, foglie, legname di scarto dalla potatura degli ulivi, pietre, ecc), di riuso delle tecniche tradizionali; lavorando sulla morfologia dei luoghi (riparo naturale, nido, grotta, dolina, tana, avvallamento, torre). La partecipazione al concorso è aperta a studenti, creativi, grafici, artisti, architetti, designer, ecc. italiani e stranieri, che non abbiano compiuto il 30esimo anno di età, organizzati in gruppi informali nei termini del bando. La giuria prevede l'assegnazione di un contributo in denaro del valore di 7.000,00 euro onnicomprensivi al primo progetto classificato, per la partecipazione al workshop e per la realizzazione del prototipo di rifugio. Il concorso è promosso da Fondazione con il Sud con il progetto GAP, Regione Puglia con l'Area Politiche per la Promozione del Territorio, l'Associazione LUA, il Laboratorio Abitare i Paduli e l'Unione dei Comuni delle Terre di Mezzo. Bando disponibile su: http://www.parcopaduli.it/parco/abitareipaduli/laboratori/NIDIFICAREIPADULI-bando%20III%20edition2015.pdf In occasione del 70esimo anniversario della Liberazione, sabato 25 aprile, il parco Paduli organizza la prima edizione del 25 aprile ai Paduli, evento che ha come parafrasando il celebre titolo del regista Ken Loach, “Terra e libertà”, pone al centro dell'attenzione il tema del valore ambientale, della resistenza e della condivisione. L'intera giornata, che si svolgerà nell'oliveto pubblico di San Cassiano a partire dalle 10 del mattino e proseguirà fino a sera, sarà una festa campestre, tra laboratori, degustazioni, passeggiate e tanta musica, grazie all'entusiasmo con cui numerosi musicisti hanno risposto alla chiamata del parco, decidendo di esibirsi liberamente e gratuitamente sul palco, dove a partire dalle 16 lo spazio musicale resterà aperto.
L'idea di far incontrare concetti fondanti come la liberazione e la vita contadina, lanciata dal parco e condivisa dall'Unione delle Terre di mezzo e dai numerosi parner dell'evento, nasce dalla necessaria riflessione sul difficile contesto del territorio salentino, dove la bellezza del paesaggio e l'economia del mondo rurale – su cui i Paduli basano la propria filosofia - sono minacciate dallo spettro del disseccamento rapido degli ulivi. In questo quadro in costante evoluzione, l’oliveto pubblico di San Cassiano, luogo emblematico per le attività che animano il Parco Agricolo dei Paduli, diventa quindi il luogo di un evento che celebra la multifunzionalità agricola come forma di resistenza, che associa l’agricoltura alla cultura, per una fruizione multidisciplinare e rispettosa dell’ambiente circostante, delle campagne e dei piccoli centri abitati, strumento imprescindibile per combattere incuria e abbandono, utile a stimolare un presidio continuo e consapevole sul territorio. Tra alberi di olivo riconvertiti ad agricoltura sostenibile di qualità, una casetta rurale recuperata con i principi della bioedilizia ed esperimenti di land art, quella del 25 aprile ai Paduli sarà dunque una festa popolare che celebra la gioia della socialità e della condivisione. L'evento è inoltre associato alla fase conclusiva del progetto “Gli sposi degli alberi” (Vestimi#2), laboratorio di sartoria artistica che ha incontrato la tradizione artigianale del territorio per la fabbricazione di originali prototipi di abiti da sposa, attività un tempo di rilievo nei piccoli centri attorno ai Paduli, fatti di carta, elemento etereo che in modo circolare rimanda all’albero. I laboratori di Wurmkos e Bassa Sartoria all’interno del laboratorio Fragile del Progetto GAP (finanziato da Fondazione con il Sud), in collaborazione con Sartoria Popolare Acrobatik, Centro Diurno di Lecce, Centro Diurno Piazza Grande, coop. sociale Sol Levante, le sarte dei comuni del Parco dei Paduli, presenteranno al pubblico la collezione realizzata durante i laboratori che si sono svolti a partire dal mese di marzo tra le Manifatture Knos e i comuni dei Paduli, con una performance all'interno dell'oliveto pubblico. L'evento è sostenuto da Fondazione con il Sud, Assessorato al Mediterraneo, Cultura, Turismo della Regione Puglia e Unione dei Comuni delle Terre di Mezzo. Programma della giornata ore 9.30 Escursione in bicicletta all'interno del parco “Itinerario tra vore, canali ed ulivi secolari” L'itinerario passa da Porta Parco di San Cassiano e prosegue verso una vora naturale, attraversa sentieri delimitati da canali, ed arriva in uno degli uliveti secolari dell'agro di Scorrano, caratterizzato da alberi dalla bellezza ammaliante per maestosità e forma. Attraverso ulivi, querce e pajare, l'itinerario arriva nell'Uliveto Pubblico, caratterizzato da suggestivi esempi di Land Art. Raduno presso il Laboratorio Mobilità, via della Vittoria n°151, S.Cassiano (Le). Durata percorso 3 ore circa. Lunghezza percorso 17/20 km circa. Difficoltà bassa. Durante il percorso sono previste delle soste per il racconto dei luoghi. Prenotazione obbligatoria. Possibilità noleggio biciclette. ore 11 Laboratorio di aquiloni Laboratori aperti ad esperti e meno esperti, adulti e bambini. A cura dell'associazione di aquilonisti “Rosa dei venti” ore 10.30 Laboratorio Sartoria artistica Vestimi#2 “Gli sposi degli alberi” ore 13 Lab Gusto Alla scoperta del ricettario a base di erbe spontanee e braceria a km zero ore 16 “Sul palco del parco” Da un'idea di Enza Pagliara, con Carolina Bubbico, Claudio Prima, Rachele Andrioli, Coro de La regina paza, Giorgio Distante, Enza Pagliara, Sorelle Gaballo, Roberta Mazzotta, Antongiulio Galeandro, Fabrizio Palombella, Salvatore Casaluce, Marco Girardo, Coro dei Paduli, Armando Ciardo, Fulvio Palese, Valentina Marra, Emanuele Coluccia, Morris Pellizzari, Gaetano Carrozzo, Giancarlo Del Vitto, Cristiana Verardo, Ciccio Zabini, Massimo Donno, Jacopo Conoci, Alessandro Schito, Giulio Bianco, Mario Grassi, Contadine trattoriste di Torchiarolo, Antonio Ramos, Giorgio Doveri, Martina Zecca, Elvis Lofari, Albina Seviroli, Trio d'eau, Als Project, ecc... ore 18 Vestimi#2 “Gli sposi degli alberi” Performance con i partecipanti ai laboratori e sfilata dei modelli ispirati all'abito da sposa. Info: 377 5341053 Escursioni: 345 2347258 Sembravamo un po’ sprovveduti quando il primo anno andammo a Milano per parlare del nostro progetto. Dopo l’atterraggio a Orio al Serio scendemmo dal pullman che ci aveva portato alla Stazione Centrale con il nostro trolley pieno di cartoline e di bottiglie d’olio, con la paura di averle rotte durante il trasporto nella stiva dell’aereo. Onestamente poi, ci sembrava strano essere invitati a parlare durante una rassegna così importante, catapultati in Lombardia ancora stravolti dalla prima raccolta pubblica di Lampa! conclusa da poco. Anche quest’anno siamo arrivati a Milano con il nostro trolley carico. Ma l’abbiamo fatto un giorno prima che cominciasse Olio Officina Food Festival, manifestazione che si svolge nel Palazzo delle Stelline e che rappresenta un’importante piattaforma di discussione sulle dinamiche olivicole. Dibattiti, incontri degustativi, stand espositivi si distribuiscono tra le diverse sale del palazzo e offrono un’ampia panoramica, culturale, politica, economica, agronomica sulla produzione di oli. Lo scorso anno, la nostra presenza è coincisa con la partecipazione al concorso “Le forme dell’olio”, nel corso del quale ci siamo classificati secondi con la nostra cassettina con l’olio per lume e il volume “Storie Lampanti”. Quella è stata l’occasione per puntare l’attenzione sull’innovazione sociale del nostro prodotto, sulla volontà di guardare al territorio tenendo presente la sua storia e le dinamiche storico politiche che ne hanno condizionato le evoluzioni produttive. Quest’anno, dicevamo, siamo arrivati un giorno prima che iniziasse il festival. Questo perché nella sala Chagall, lungo i corridoi del chiostro, abbiamo allestito la “sala sensoriale”. Un esperimento nato da un’idea di Luigi Caricato e realizzato per Abitare i Paduli dal gruppo VHS con il sostegno della Regione Puglia. Il lavoro che ne è nato è stato “Oleum. Olio a quattro schermi”. Un racconto di viaggio e di lavoro in cui è possibile immergersi nelle emozioni della raccolta, tra i suoi rumori, i suoi colori, i suoi profumi, muovendosi sulla nostra Ape lungo i sentieri dei Paduli, tra i muretti a secco e le file ininterrotte di uliveti secolari. In Oleum è raccontata l’esperienza della raccolta. Abbiamo provato a rendere il lavoro un’esperienza estetica, farne emergere le emozioni, lasciando lo spettatore sotto una pioggia di olive violacee, seguendo una storia con una struttura circolare, in cui la fine idealmente coincide con un nuovo inizio. Dall’alba al tramonto, dalla raccolta alla spremitura, tra abbacchiatori, api, trattori, frantoi. Con uno sguardo dinamico lungo un circuito che costantemente si rinnova. Oleum è un perenne primo piano sulle mani. Loro ci dicono dell’importanza del contatto e dell’interazione equilibrata tra uomo e natura, vogliono essere un invito a non andare troppo oltre i limiti, a rimanere in relazione, a non perdere la cognizione della realtà. Perché di olio si vive e perché l’oliveto regala emozioni. Giorgio Ruggeri Una notizia che ti stende.Il Parco Paduli è il candidato italiano al Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa. Rappresenterà l’eccellenza italiana in termini di progettualità sulla tutela del territorio.
Mica male per un progetto nato da zero, dal basso, quasi per gioco quando nel 2003 l’associazione LUA ha innescato dei processi partecipativi a San Cassiano, paesino semi-sconosciuto della provincia di Lecce. Da allora sono passati oltre dieci anni e il percorso è stato lento, articolato e complesso ma anche costante e partecipato, che ha tracciato una prospettiva. I Comuni interessati sono diventati dieci, il Parco ha rappresentato un progetto pilota del piano paesaggistico regionale e poi è nato Abitare i Paduli, laboratorio urbano delle Terre di mezzo costituito da sei associazioni. La multifunzionalià agricola non è un concetto facile da sperimentare, come anche una narrazione nuova del territorio, strutturata insieme alla produzione di prodotti e servizi per un turismo responsabile. Soprattutto non è facile parlare di Parco, quando esso, almeno sulla carta, ancora non esiste. Per questo noi di Abitare i Paduli lavoriamo per mettere in rete tutti gli attori del territorio, amministrazioni, associazioni, piccoli proprietari e aziende, creativi, produttori, visitatori, curiosi. Lo facciamo con le raccolte pubbliche e la produzione dell’olio, con gli itinerari, con l’ospitalità diffusa, con il lavoro di ricerca sulle erbe spontanee e con tutti gli sforzi per stimolare inediti punti di vista. Vogliamo dimostrare che è possibile elaborare un modello partecipato in grado di creare un’alternativa ed è evidente che la commissione nazionale, con le sue motivazioni, abbia riconosciuto lo sforzo di valorizzare le risorse umane e le comunità locali, intese come primi e principali custodi del territorio. Siamo stati premiati: - per il consapevole approccio ‘sistemico’ alle risorse sia del patrimonio materiale del territorio (aggregati urbani storici con le loro piazze, strade, palazzi, spazi museali; boschi e singolarità botaniche, uliveti e prodotti dell’olivicoltura, masserie e altre architetture rurali tradizionali, antica rete sentieristica, presenze archeologiche) che di quello immateriale (tradizioni orali e musiche popolari, antiche e nuove conoscenze agronomiche, specificità linguistiche) in una felice, complessiva valorizzazione delle molteplici espressioni della storia e dell’identità dei luoghi; - per la ideazione, ai fini della valorizzazione e divulgazione dei valori propri del paesaggio, di modalità di comunicazione capaci di coinvolgere le comunità locali con attività volte all’integrazione culturale tra vecchi e nuovi residenti, anche stranieri; - per la sperimentazione di nuove forme di turismo ‘lento’ e di un originale sistema di accoglienza ‘eco-sostenibile’ che hanno chiamato in causa esperti e artisti italiani e internazionali. Adesso la competizione si sposta a livello internazionale. A Strasburgo ci stiamo presentando per quello che siamo: colori passionali, profumi, tratti ruvidi di muretti a secco, ma soprattutto respiro e intelletto di uomini protagonisti di una grande idea. Non è il tempo di cullarsi, questa è una chiamata alla responsabilità. La miccia è stata solo accesa. Giorgio Ruggeri Scoprire erbe spontanee commestibili non sarà considerato sport “estremo”, ma rappresenta sicuramente un modo stimolante per vivere il territorio.
Quando Giulia di Salento Bici Tour arriva nell’oliveto, mi asciugo le mani ma per il timore che odorino ancora di cipolla cruda, le tendo il gomito per presentarmi. Lì, io, Francesco, Valeria, Silvia e Cristiana stiamo cucinando. I pentoloni giganti sono sulla cucina mobile che abbiamo portato da Surano e siamo in leggero ritardo, anche perché - poi abbiamo scoperto - i fornelli non funzionano perfettamente e questo porta dei ritardi alla cottura. Perlomeno questa è la scusa che abbiamo trovato per mascherare il fatto di aver iniziato a cucinare un’ora dopo. Nel frattempo Adriano e Alberto allestiscono la “sala”. Sulla terra, tra due file di olivi hanno posizionato le sedie che abbiamo portato dalla chiesa di Santo Solomo, hanno apparecchiato i tavoli poggiati sui cavalletti di legno e hanno allestito l’angolo degustazione, con i nostri prodotti poggiati su un tavolo di fronte alla “caseddha”. Sono le 11.30 di domenica 14 dicembre e Giulia, accompagnata da Mauro, osserva curiosa i rifugi biodegradabili presenti nella campagna e poi comincia a darci una mano in cucina nell’ attesa che tutti i partecipanti di “tuttifuori” terminino il loro giro. A partire dalle otto, infatti, Simona, Alessandra, Massimiliano, Giuseppe, Tania, Melissa, Giovanna, Salvatore, Giovanni e tanti altri sono disseminati tra i diversi sentieri del Parco accompagnando i diversi amici che hanno scelto di visitare i Paduli a piedi, in bicicletta o mountain bike, alla ricerca delle diverse erbe spontanee presenti. Salento Bici Tour è venuta a trovarci e, all’interno di “Discovering Puglia”, ha inserito il Parco dei Paduli tra le diverse tappe dell’iniziativa “tuttifuori”, che propone modi dinamici per visitare il territorio salentino. La fortuna è stata dalla nostra parte e un sole timido ci permette tranquillamente di stare all’aperto nonostante stiamo a metà dicembre. Quando i diversi partecipanti concludono il loro tour, li aspettiamo all’oliveto e dopo la lezione di Pilates di Lara prepariamo una piccola degustazione dell’olio Terre dei Paduli, con l’aiuto di Luigi, il nostro consulente biologo. Nel frattempo il pranzo sociale è in cottura e mentre Ada e Celeste ci danno una mano a terminare la cottura della frittata, ci arrivano i resoconti della mattinata: l’entusiasmo di Mimì, le foto dei ciclisti ai piedi della quercia gigante, i commenti sull’attività di “non solo stretching”, i confronti sulle erbe trovate sul percorso, le belle persone conosciute nel corso delle passeggiate. Ad un certo punto ci improvvisiamo camerieri. Mentre Alessandra si sperimenta nella nuova mansione di “responsabile check- in”, cominciamo a servire le diverse portate. Accanto a Melissa, che prepara amari e caffè, io mi ritrovo a mescere il vino. Ne offro un bicchiere a Carlo e lui mi risponde con un sorriso. Nel frattempo l’oliveto è pieno di amici, biciclette, cani e bambini che si rincorrono. Qualcuno prende la sagoma con l’immagine della volpe che avevamo piazzato tra gli olivi e comincia a giocare, cercando di inseguire un pastore tedesco, qualcun altro ascolta interessato le storie che abbiamo da raccontare. Intorno alle 15.30, quando l’aria comincia a raffreddarsi un po’ e la luce ad abbassarsi, comincia il momento dei saluti. Simona alza la fiamma dei fornelli e serviamo un infuso caldo di malva e melissa. Lo sorseggiamo lentamente, con la promessa di rivederci alla prossima. Giorgio Ruggeri raccogliendo erbe spontanee nel parco paduli Provate a rivolgere lo sguardo verso un campo inerbito e a fare attenzione. Oltre alla qualità generale e indifferenziata di termini come “erbe” o “prato” si apre un mondo di tipologie, varietà, differenze, forme, profumi. Questi giorni stiamo compiendo delle esplorazioni nei Paduli che, in fin dei conti, rappresentano un esercizio, ci portano a cambiare il punto di vista. È così che ci accorgiamo che in duecento metri quadrati ci sono oltre 12 varietà diverse di erbe spontanee. Ci incuriosiamo sulle loro molteplici forme, sulle loro essenze. Sul fatto che siano tutte commestibili. Ci muoviamo tra Nociglia, San Cassiano e Scorrano, rendendoci conto di come le diverse tipologie del suolo condizionino la presenza delle diverse varietà di specie eduli. - Oju e sale, ogni erba vale – dicono gli anziani. Ci si potrebbe nutrire tranquillamente di “foglie”. Armati di coltello, camminare e raccogliere. Si trova di tutto. Non è molto normale passare la notte di un venerdì qualsiasi fotografando piante spontanee raccolte la mattina e perdere la testa per capire la differenza tra il Miagro e la Senape. La biblioteca di Giuggianello è teatro di queste follie. Non è poi così normale, ma provate ad incuriosirvi alla quantità di specie vegetali presenti nelle nostre campagne. E poi i nomi… Solo grazie a Rita Accogli, dell’Università di Lecce, siamo riusciti a trovare la quadratura del cerchio: riferirsi alle piante con i loro nomi latini. Le denominazioni dialettali portano solo confusione, e cambiano da paese in paese. Missione praticamente impossibile, per chi era abituato a copiare le versioni durante i compiti al Liceo. E poi, quando nelle escursioni ci facciamo accompagnare da Pippi o da Mimì, diventa una fiera di nomi dialettali: Culacchi de Porcu, Zivirnie, Malasocre, Zanguni, Core de lebbre, ‘Nfuca musci. Che bellezza! È da un po’ che stiamo lavorando al progetto di un ricettario che riguardi le piante spontanee rinvenibili nell’area dei Paduli. In più ci stiamo attrezzando per accogliere la festosa escursione organizzata dagli amici di Salento Bici Tour, “Tutti fuori nel Parco Paduli”, che rientra nell’iniziativa regionale DiscoveringPuglia. È d’obbligo cominciare ad abituarsi al sapore dell’aspraggine, lessata e saltata con olio ed aglio. Giorgio Ruggeri Dalle “Cote de Santu Donnu” alle “Campine” di Nociglia, abbiamo appena terminato la raccolta delle olive dai fondi che gestiamo in comodato d`uso. Siamo passati dall’ Oliveto Pubblico di San Cassiano, dalla località “Pesco” di Surano, dall’ Agriteatro di Giuggianello, dalle campagne di Nino e di Fernando. Abbiamo messo a repentaglio la tenuta della nostra Apecar cinquantina, il carrello e la cernitrice che ci ha prestato Rocco, qualche bacchetta dell’abbacchiatore, la nostra resistenza al lavoro e al vino, ma ci siamo difesi bene, rigenerati dai pasticciotti, dai biscotti Atene e dai thermos di caffè caldo, tra panini spartani e pranzi luculliani, con buffet di funghi fritti, pasta con la zucca, rollè di frittata presentati sul cassone dell’ape. Si è appena conclusa la terza campagna olearia di Lampa! la raccolta pubblica di olive nel Parco dei Paduli, con la quale lavoriamo per coinvolgere la comunità locale nel riconsiderare l’ambiente rurale come luogo pieno di valore. Grazie alla caparbietà di Luigi, il nostro ecologo-biologo, abbiamo macinato oltre 10 quintali di olive, producendo oltre un quintale di oro giallo. Ogni giorno ci siamo soffermati a osservare le olive cadere lentamente nella tramoggia, a odorare la pasta nella gramola e ad assaggiare il prodotto finito, spremuto goccia dopo goccia dal piccolo frantoio a due fasi che utilizziamo. Ne abbiamo immortalato il colore, con foto che viaggiavano con schizofrenia sui gruppi whatsapp, insieme alle notizie circa il suo valore di acidità. Adesso l’olio, sigillato nei contenitori di acciaio, ha depositato sul fondo le impurità. Filtrato e imbottigliato, lo abbiamo spedito all’ Istituto Chemiservice di Monopoli per le analisi organolettiche. Ci stiamo preparando per organizzare le degustazioni del nuovo ciclo di eventi Lampa! Giorgio Ruggeri Il 5 ottobre, nel Palazzo Baronale di Nociglia, dalle ore 10.30 alle ore 18.30 ospiteremo l'anteprima di Olio Officina Food Festival. Un tassello ulteriore nella riflessione che da tempo sta riguardando il territorio e il suo rapporto con l'olivicoltura, attraverso Il tema del Parco agricolo, della tutela del paesaggio e dello sviluppo di politiche di valorizzazione in grado di guardare oltre le emergenze. L’olivo diventa il racconto di un processo che si sviluppa su più livelli, che passa attraverso le prospettive di rilancio del settore che vadano oltre l’olio lampante, degustazioni curate da Casa dell’Olivo, presentazioni librarie, le proiezioni dei videoclip di Abitare i Paduli, l’esperienza di Creature dei Paduli e le esibizioni musicali del Coro dei Paduli e de La Regina Paza con il rimando all’oralità della cultura contadina che nelle nostre campagne si è consolidata, le analisi delle prospettive di turismo e di mercato. In questo contesto trova spazio l’esperienza del nostro Laboratorio Urbano e del progetto Abitare i Paduli, che grazie alle dinamiche del Programma regionale per le politiche giovanili "Bollenti Spiriti” racconta l’esperienza di gestione di un bene ambientale partendo dalla questione centrale di evitare l’oblio per il grande uliveto del Salento Olio Officina Anteprima è una iniziativa di Olio Officina, LUA, Abitare i Paduli, Casa dell’Olivo, realizzata con il sostegno di GAL Terra d’Otranto e Unione delle Terre di Mezzo con il partenariato di REGIONE PUGLIA e Fondazione con il Sud, Media partner: Olio Officina Magazine. Ecco il programma : Dalle ore 10.30 alle ore 13.00 L’OLIO ABITA I PADULI Il Piano Paesaggistico, il parco agricolo, l’uliveto i Paduli. Tra sperimentazione e nuove opportunità. Luigi Caricato, direttore di Olio Officina Food Festival, in dialogo con l’assessore della Regione Puglia Angela Barbanente, Gabriele Petracca (presidente del Gal Terra d’Otranto), Massimo Martella (presidente dell’Unione delle Terre di Mezzo), e il LUA Dall’olio lampante alla Xylella fastidiosa. Il Salento volta pagina Luigi Caricato in dialogo con Tommaso Loiodice, presidente di Unapol, e l’agronomo Giuseppe Vergari Oliocentrici. L’olio sullo scaffale, l’olio al ristorante, l’olio nella cucina domestica Massimo Occhinegro, esperto marketing, in dialogo con Luigi Caricato, Benedetto Cavalieri, del celebre pastificio omonimo, e Tommaso Loiodice, presidente di Unapol, Sara Latagliata, chef Nobili Pasticci Olio Officina Food Festival 2015, anticipazioni Luigi Caricato, direttore del festival la cui quarta edizione è programmata a Milano dal 22 al 24 gennaio 2015, presenta il tema filo conduttore, “L’olio alimenta l’eros” L’esperienza del viaggio tra ulivi e frantoi nel Salento Antonio Costantini, studioso del territorio salentino, Francesco Caricato, direttore di Casa dell’Olivo, Stefania Mandurino, Puglia Promozione e Silvia Ruggieri, esperta in microricettività e turismo di nicchia Ore 13.00 Oil break Dalle ore 15.00 alle ore 18.30 Laboratorio Urbano delle Terre di Mezzo – Abitare i Paduli. Un’esperienza di gestione di un bene ambientale. Come strappare dall’oblio il grande “bosco” del Salento Rete delle Associazioni - Abitare i Paduli e lo staff del Programma regionale per le politiche giovanili "Bollenti Spiriti", Regione Puglia Le rivolte contadine e la democratizzazione dell’olivicoltura Fulvio Filo Schiavioni in dialogo con Luigi Caricato, a partire dal libro Il cavallo farcinoso. Processo per la morte nella Manduria di fine ‘800 e Anna Gennari, del Museo della Civiltà del Vino di Manduria Storie Lampanti. La narrazione dei Paduli Lua presenta l’omonima antologia di racconti Creature dei Paduli. Una Geografia fantastica del Parco. Installazione e sitoweb Laura Basco (coordinatrice del progetto) con Dem (artista), Antonello Colaps ( Dopolavoro, grafico), LUA (coordinatori progetto GAP) e Francesca Marconi (curatrice del progetto GAP) L’esperienza dei canti nella vendemmia e nell’olivagione Enza Pagliara in dialogo con Lua e Luigi Caricato Fimmine fimmine, ca sciati alle ulìe Il Coro delle raccoglitrici di olive a cura Coro dei Paduli e la Regina Paza Saggi Assaggi. L’olio del Salento e del Mediterraneo nel bicchiere Degustazioni guidate a cura di Francesco Caricato, direttore della Casa dell’Olivo-Oleoteca d’Italia, di oli del Salento e del Marocco: un confronto costruttivo per capire le peculiarità delle produzioni I corti di ABITAREIPADULI. Proiezione di videoclip Dal 9 al 12 ottobre il Parco dei Paduli sarà location per lo svolgimento di “Sos-pendersi fra cielo e terra”, seminario di Danza sensibile® condotto da Laura Liuni. Il seminario indagherà i principi di questa disciplina, che ha la caratteristica di favorire il calarsi profondamente nel corpo facilitando l'ascolto profondo del movimento. Dove esso nasce, si orienta e nutre attraverso l'affermazione della nostra presenza, al fine di aprire un naturale e spontaneo stato creativo dell'essere nella propria danza. Attraverso l'approccio "sensibile" al contatto, si comprenderà profondamente la vita intrinseca del movimento. I Paduli saranno luogo ideale in cui posare i piedi per poi scendere dolcemente a terra con tutto il corpo, rimanere nell’ascolto e respirare dove gli alberi lo fanno da millenni. Farsi attraversare dal luogo e dalla storia e tradurre tutto ciò con la propria danza o restituire attraverso il movimento la saggezza con la quale si viene investiti, semplicemente entrando nell’incredibile “presenza” del Parco. A breve maggiori informazioni. LA DANZA SENSIBILE La Danza Sensibile® nasce alla fine degli anni '90 fra l'incontro di un danzatore e coreografo Claude Coldy e una coppia di osteopati e ricercatori: Jean Louis Dupuy e Marie Guyon. Dall'ascolto sottile, strumento di risveglio e conoscenza del corpo si è giunti ad una serie di pratiche e tecniche originali per favorire l'espressione della persona che abita il proprio corpo e quindi il proprio movimento. Questa originale ricerca pedagogica unisce i principi della danza e di che cosa originariamente fa muovere il corpo nella sua verità. La Danza Sensibile® permette di ristabilire il legame prezioso che si esprime attraverso la relazione dei nostri corpi uniti alla Terra, in un insieme che ingloba corpo e spirito. Entrare quindi profondamente attraverso delle pratiche di movimento in relazione profonda con gli elementi, quindi praticare in natura diventa il luogo di studio per eccellenza per integrare il lavoro. Tale pratica allena corpo e mente all'ascolto profondo dei messaggi del corpo e conduce ad una maggiore conoscenza di se, del proprio corpo, delle proprie sensazione ed emozioni. Essa propone di rivisitare alcune tappe fondamentali dell'evoluzione, rivivendo consapevolmente il processo di verticalizzazione dell'essere umano, in maniera da ritrovare il senso e la potenzialità contenuti nella forma e nella struttura dei nostri corpi, e della loro memoria evolutiva. Questa pratica offre di confrontarsi con le risposte inattese che emergono spontaneamente dal corpo, di riattualizzarle nella nostra relazione al presente, aprendo nuove possibilità di espressione. La Danza Sensibile® propone di partire dall'ascolto sottile per danzare lo spazio interno ed esterno e vivere la propria danza dell'attimo presente, frutto del dialogo dinamico tra sensazione, movimento interno e l' espressione danzata. Il corpo giorno dopo giorno, concederà la propria apertura armonizzandosi a contatto con gli elementi della natura, integrando sensazioni ed emozioni spontanee. Ritrovarsi e ritrovare parti autentiche di sé spontaneamente sarà il focus di questo seminario. Nella natura il corpo ritrova naturalmente la sua spontaneità di ciò che lo caratterizza: respiro, apertura, orientamento, movimento, energia, espansione, sospensione, creatività ed espressione. DOCENTE Laura Liuni si forma in Teatro-Danza, Danza Contemporanea e Contact Improvisation. Incontra Claude Coldy (danzatore-maestro e coreografo) e segue la formazione triennale in Danza Sensibile®, diplomandosi nel 2003 nella prima generazione d'insegnanti. Durante la formazione ha avuto come maestri una coppia di osteopati J. Louis Dupuy e Marie Guyon che le hanno trasmesso la nozione di sacralità della vita e la visione osteopatica del movimento. Tutto ciò ha poi influenzato tutta la sua ricerca nella danza e il suo insegnamento. Ha assistito Claude Coldy in numerosi seminari di Danza Sensibile® in studio e in natura per poi entrare in una ricerca autonoma che nasce dall'esigenza profonda di portare la sua ricerca più verso ambiti artistici ed espressivi. Ha una formazione in Shiatsu e Craniosacrale, è maestra di Ashtanga Vinyasa Yoga. Conduce seminari in studio e in natura di Danza Sensibile®. Info e contatti: 377.53.410.53 // [email protected] Premio Castrum Minervae. Il progetto Lampa riceve un nuovo premio per l’innovazione culturale.10/8/2014 Per la seconda volta in quest’anno il progetto Lampa! è stato premiato per la sua portata di innovazione culturale e sociale. Dopo il secondo posto ricevuto nell’ambito del concorso “Le Forme dell’olio” ricevuto infatti a Milano durante “Olio officina Festival”, domenica 3 agosto, nell’ambito della rassegna Castrum Minervae, il Lua ha ritirato il premio per l’ innovazione culturale di Puglia, grazie al progetto Lampa! che ha premiato la realtà imprenditoriale pugliese che ha sperimentato nuovi processi nella produzione e nell’organizzazione del prodotto culturale, rappresentando un valore economico in termini di mercato. Giunto alla IX edizione, il premio ‘Castrum Minervae’ rappresenta un prestigioso riconoscimento assegnato a soggetti e personalità che hanno contribuito a far conoscere la Puglia a livello nazionale e internazionale. Si inserisce nel programma delle attività culturali del Comune di Castro, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare le bellezze paesaggistiche e artistiche di un territorio intriso di storia e tradizione, e da sempre orientato, grazie alla collocazione geografica, alla sperimentazione e contaminazione di ‘nuovi mondi’. Il ‘Premio’ trae il suo nome dalla cittadina che ospita l’iniziativa, antico insediamento messapico successivamente passato sotto il dominio romano, dove recenti ritrovamenti archeologici testimoniano la presenza di un santuario dedicato alla dea Minerva, il ‘templum Minervae’ citato da Virgilio come approdo di Enea sulle coste della nostra penisola. E proprio ‘il viaggio di Enea’, nella sua accezione di volontà di scoperta e apertura all’influenza derivante da nuove visioni e culture, rappresenta il filo conduttore della serata di premiazione della IX edizione, dedicata alle realtà di eccellenza del territorio pugliese che si sono distinte sul piano della creatività e dell’innovazione culturale. Tre le categorie previste per l’edizione 2014: ‘Premio innovazione culturale di Puglia’, ‘Premio migliore impresa culturale di Puglia’, ‘Premio comunicazione e promozione di Puglia’. A questi si aggiunge il premio speciale ‘Castrum Minervae’, assegnato direttamente dal Comune di Castro a chi ha saputo dare particolare lustro al territorio pugliese attraverso operazioni intellettuali e sociali debitamente dimostrate. I vincitori sono stati selezionati da un comitato scientifico appositamente costituito, presiduto dal Sindaco di Castro, Alfonso Capraro, e composto da Luigi De Luca - Direttore dell'Istituto di Culture Mediterranee della Provincia di Lecce e vicepresidente dell'Apulia Film Commission, Domenico Favuzzi - Presidente di Confindustria Puglia, e Alessandro Ambrosi - Presidente di Unioncamere Puglia.r effettuare modifiche. |
Candidato Italiano al Premio del Paesaggio del Consiglio d'Europa 2014-2015
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Novembre 2017
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